martedì 6 gennaio 2009
Purtroppo mi trovo a scrivere di nuovo qui per qualcosa di triste e inaspettato nella mia vita e come sempre quando mi sento così devo scrivere qualcosa, devo trovare un modo tutto mio per sfogarmi di quello che ho visto, ho percepito in queste giornate infinite.
Ogni persona affronta il proprio dolore a modo proprio, ed è veramente impressionante il vedere in quanti modi le persone reagiscono agli avvenimenti tragici della vita.
E non importa se non sempre siamo pronti a capire tutte quelle persone che vengono con un sorriso di menefreghismo e stupidaggine a raccontarti quanti problemi abbiano nella loro vita e quanto stanno male e quante cose gli sono successe, non importa se in quel momento l'unica cosa che vorresti fare è quella di metterti ad urlare con tutto il fiato che hai nei polmoni che la vita è ingiusta, non importa perchè tanto non puoi farlo, devi in un modo o nell'altro, in primis essere vicino alle persone che ami (perchè loro si che meritano la tua calma e il tuo appoggio) e in secondo fare la parte del parente che saluta tutti con sorriso forzato e ringrazia per la presenza.
Forse questa volta mi sono resa ancora di più conto di quanta falsità e ipocrisia c'è nella gente! Probabilmente perchè quando successe di mio nonno ero così tanto frastornata e stanca che non avrei notato nemmeno il Padre Eterno se fosse venuto, ma questa volta ero lì, infondo a quella chiesa gremita di gente e mi chiedevo una sola cosa: chi veramente sta sentendo nel suo cuore il dolore di questa tragica perdita?
Penso che pochi, ma davvero pochi lo stavano sentendo come lo stavo sentendo io, come lo sento io adesso che lei non c'è più!
E c'è un sacco di gente lì fuori, appena le porte pesanti di legno massello si sono aperte, ci sono i piccoli nipotini che sballottati da un abbraccio e un bacio hanno gli occhi confusi e non sanno esattamente cosa diavolo stia succedendo, ci sono due figli disperati e confusi che cercano di ringraziare tutti, ci sono due persone importanti che hanno preferito rimanere a casa per il dolore, c'è una nuora che ha gli occhi gonfi per aver pianto da giorni, c'è qualcuno che non si fa notare ma che non si sente bene, ma c'è anche qualcuno che ride, lo sento, c'è qualcuno che sbraita parole insensate per un momento come questo, c'è qualcuno che invece di essere vestito a lutto è vestito come se stesse per andare a ballare, c'è qualcuno che si chiede ancora chi delle sorelle sia morta (senza sapere che l'altra sorella, cioè mia nonna è morta circa 25 anni fa!) e in tutto questo frastuono di voci e confusione ci sono io!
Ci sono io, che non sono riuscita a stare in chiesa nemmeno cinque minuti perchè mi mancava l'aria, mi era presa la nausea, ci sono io che in tutta questa storia ancora non ci ho capito un cazzo. Ci sono io che a questo punto mi chiedo davvero quale maledetto destino abbiamo nella vita.
Ci sono io che continuo a chiedermi se sia veramente giusto nella vita, fare quello che si deve fare e non quello che vogliamo veramente dal profondo del cuore; se davvero sia giusto lavorare a muso duro, farsi il culo, sopportare ed ingoiare rospi pesanti e sorridere, dare e poi dare anche a quel qualcuno che si sa, non ci aiuterà mai, essere buoni e leali con il prossimo e poi ritrovarsi schiacciato da un autotreno o da un autobus in un giorno di sole e ritrovarsi contuso e irriconoscibile in un letto di ospedale con l'encefalogramma piatto e con qualcuno che ci guarda i piedi perchè dalla faccia non ci riconosce più.
Ci sono io, che questa volta forse ho solo più paura, paura del futuro, paura di ricadere in crisi, paura di non saper esattamente darmi una spiegazione per tutto questo.
Eppure penso che anche tu avevi il destino già scritto, come lo aveva mia nonna, come lo hanno tutti gli altri miliardi di persone che ogni giorno escono di casa baciando la moglie, il marito, il figlio per andare a fare commissioni stupide e poi a casa non ci ritornano mai più!
E nonostante sia cattolica, nonostante creda in Dio, in queste occasioni mi chiedo davvero dove era in quel l'attimo di secondo quando hai attraversato la strada o in quell'attimo di secondo in cui quel camionista bastardo ha fatto manovra.
Ci sono io che tutt'oggi non mi rendo ancora conto che sia davvero successo, che quando entrerò di nuovo nella tua casa perfetta e impeccabile ti cercherò con lo sguardo, che quando ripenso a quanto mi sei stata vicina mi prende un'angoscia tale da non saper che fare, per non averti mai ringraziato abbastanza, per non averti potuto dire addio e per non essere riuscita a salutarti per l'ultima volta!
Cara Zia, per me sei stata un po' come una seconda nonna, quella nonna che non ho fatto in tempo a conoscere, ma che tutti mi hanno sempre detto era la tua copia spiccicata, (ed è per questo che ogni volta che ti guardavo cercavo di riconoscerla e pensarla con la tua immagine) e non importa affatto se tutta la gente non lo sapeva, se alla fine non lo sapevano nemmeno i miei cugini tutto quello che hai fatto per noi, se la gente non ha capito la mia disperazione di quei giorni, lo sappiamo noi quanto bene ti vogliamo e quanto ti siamo grati per tutto quello che hai fatto per noi e per tutti quanti. Avevi un cuore grande, tanto che a quest'ora qualche piccola parte di te sta vivendo dentro qualcun altro, perchè anche adesso, qualcuno ha beneficiato del tuo amore immenso, si, avevi proprio un cuore grande, ma davvero grande!!
Un forte abbraccio e mi raccomando proteggici da lassù!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento